Lo Chef : una Storia di Famiglia

 

Quella della mia famiglia è una lunga storia di ristorazione. Vi racconto le nostre intrecciate avventure a partire da Pietro, mio padre.

“Da Pietro”, dove tutto è iniziato

 

Quella della mia famiglia è una lunga storia di ristorazione.

Mio padre Pietro comincia a darsi da fare quando è poco più di un bambino, era il dopoguerra e lavorava già come garzone in diverse botteghe.

Crescendo sviluppa la sua passione per la ristorazione: spinto dalla curiosità ha diverse esperienze a Milano e Torino come cameriere e barman, mentre nel periodo della leva militare si trova a gestire la cucina per gli ufficiali.

Quando si sposa con mia madre si fa in quattro lavorando contemporaneamente in posti diversi per mettere un gruzzoletto da parte, con il sogno di aprire un posto tutto suo.

Nel 1972 avevo meno di 10 anni mentre prende vita il suo primo ristorantino di lusso, nel cuore della città: “da Pietro”. Pochi coperti e il massimo della qualità. Per realizzarlo c’erano voluti diversi sacrifici, un pizzico di follia e l’indispensabile aiuto di mia madre, Pina.

“Il Galeone”

 

Dopo anni di grandi successi Pietro sente che è arrivato il momento di allargarsi e propone di progettare un ristorante all’ultimo piano dell’allora molto popolare hotel Riviera.

Due enormi sale ricevimenti, una terrazza con vista incredibile sullo stretto di Messina e una saletta privata disegnata e realizzata in legno ispirata all’interno di una nave: nasce il ristorante “Il Galeone”.

È il 1980 e mio fratello Salvatore ed io, ancora adolescenti, cominciamo a muovere i primi passi nella professione.

“Il Galeone” rappresentava l’opulenza e lo sfarzo degli anni ‘80: feste, matrimoni, banchetti, celebrità e personaggi politici facevano parte della nostra quotidianità.

Oltre ai servizi di catering, richiesti anche all’estero, per qualche anno durante la stagione estiva, ci occupiamo anche della gestione del ristorante dell’hotel “Le Sable Noir” di Vulcano.

Erano anni in cui si viveva come se il benessere non potesse mai finire. Non sapevamo che le cose sarebbero cambiate improvvisamente.

La fine di un sogno

 

La crisi economica del pericoloso e l’inchiesta Mani Pulite crearono parecchio scompiglio in città.

Era il 1991 quando l’improvvisa vendita dell’Hotel Riviera alla provincia regionale di Messina comportò la cessazione del contratto d’affitto, il conseguente arresto del proprietario della struttura e del presidente della provincia.

Quando tutto cambiò ci trovammo tutti un po’ spaesati: l’intera famiglia dipendeva da quel business.
Negli anni successivi abbiamo preso in gestione altri ristoranti – Il Giardino delle Palme prima, il Patriarca di Capo d’Orlando dopo – ma sentivamo che qualcosa era cambiato.

Erano anni duri ed ad un certo punto la famiglia è stata costretta a separarsi.

Tuttavia, mio padre ha insegnato a me, a mio fratello e alle mie sorelle che dalle cadute ci si rialza sempre, per diventare più forti.

Mio padre e mia sorella Roberta colgono al volo l’opportunità di andare negli Stati Uniti grazie ad una proposta in una ristorante nello Stato di New York, mio fratello Salvatore decide di dedicarsi al commercio nel settore turistico, ed io e mia sorella Daniela diventiamo agenti di commercio.

Per diversi anni alterno periodi all’estero, tornando a Messina per vedere la mia famiglia. Dopo un po’ di tempo però, sentivo che non quello non era il mio posto.

La scommessa di “Amici Miei”

 

Nel 2010 torno in Sicilia per mettermi ancora una volta in gioco. Immagino di creare una “ristorìa”, un ibrido tra un ristorante e una trattoria.

“Amici Miei” è stata una scommessa: pochi posti a sedere, in un periodo di crisi, all’interno di un mercato saturo come quello di Messina in cui i ristoranti rischiano di non avere lunga vita, a molti non sembrava una grande idea.

Arturo, l’ex marito di mia sorella Daniela, accettò insieme a me questa sfida. Dopo dieci anni di soddisfazioni, posso dire a chi non ci credeva che si sbagliavano.

Tra Taormina e Malta

 

Nel periodo tra il 2014 e il 2016, insieme a mia sorella Roberta, mio fratello Salvatore e con l’aiuto dei miei figli Dalila e Pietro, ci occupiamo della gestione di “Ciampoli”, il ristorante dello spettacolare hotel 5 stelle lusso “El Jebel” di Taormina.

Nel 2016 grazie al mix di competenze operative e gestionali, mi viene richiesta una consulenza per avviare sullo stile di “Amici Miei” un ristorante siciliano sull’isola di Malta: prende vita “4 Amici”, dove insieme ai miei figli seguo lo sviluppo del business in tutte le sue fasi.

L’inizio di nuova avventura

 

Anch’io, come mio padre prima di me, ho sempre sentito il bisogno di “espandermi”. Sognavo a Messina un locale più ampio, dinamico, per poter organizzare i ricevimenti, magari con uno spazio esterno e perchè no anche un angolo bar. Quando mi hanno proposto la gestione della Durlindana, ho pensato che fosse arrivato il momento di realizzare quest’impresa.

La cura e la dedizione di mia madre e il perfezionismo maniacale di mio padre mi hanno influenzato enormemente durante tutta la mia vita, anche oggi, vorrei proporre alcune delle loro migliori ricette per onorare la nostra tradizione di famiglia.

Credo che il cuore sia lo staff, “il personale” come si diceva una volta. Quello che mi ha insegnato mio padre è che questo è un mestiere che ha dignità in qualsiasi forma, perché in fin dei conti, quando riesci a far sentire il cliente “come a casa, ma meglio” è senza dubbio la soddisfazione più grande.

ORARI DI APERTURA:

PRANZO: dalle 12.45 alle 14.30

CENA: dalle 20.00 alle 23.00

LOUNGE: dalle 19.00 alle 23.00

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